Articolo Famiglia Risparmio energetico
Risparmio Energetico: approfittare degli ecobonus freccemartedì 3 settembre 2013      


Se negli ultimi tempi la parola d’ordine è divenuta “risparmio”, nessun cittadino attento alla salute delle proprie finanze può lasciarsi scappare le recenti opportunità che il Governo ha offerto nell’ambito del risparmio Energetico. Gli incentivi suddetti sono già stati proposti negli anni passati e, pur suscitando poca attenzione da parte dei soliti mass media, hanno invece ricevuto un’ottima accoglienza tra i privati che sempre più spesso si trovano a dover fare i conti con l’aumento dei costi relativi alle risorse energetiche.

Inevitabile ormai è divenuta infatti la ricerca di espedienti che permettano alle famiglie di risparmiare in bolletta: il ricorso a tariffe biorarie per l’elettricità e il relativo spostamento dei consumi in fasce scomode ma economiche, il montaggio di impianti a gas sulle automobili e l’acquisto di piccole stufe che consentano di limitare l’utilizzo dei vecchi termosifoni sono solo alcuni tra questi. Ecco quindi che in questo contesto di limitazioni la proroga degli incentivi fiscali sugli interventi di riqualificazione energetica approvata dal Governo lo scorso Giugno non può che esser ben accolta.

In particolare, il Dl 63/2013 non ha solo prorogato gli incentivi includendo le spese sostenute fino al 31 Dicembre 2013, ha anche aumentato la soglia di recupero prevista dal 55% al 65% della spesa sostenuta. Gli interventi oggetto delle detrazioni fiscali sono così indicati dall’Agenzia delle Entrate:
  • Interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti per una detrazione massima di 100000 euro
  • Interventi esterni sugli edifici (coperture, pavimenti,finestre) per una detrazione massima di 60.000 euro
  • Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali per una detrazione massima di 60.000 euro
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di caldaie a condensazione fino a un valore di 30.000 euro
Rimangono comunque esclusi dalle detrazioni per il risparmio energetico gli interventi per la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza, gli impianti geotermici a bassa entalpia e le spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore. Come per i precedenti incentivi, i beneficiari rimangono le persone fisiche, le società di persone o capitali, le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, che potranno recuperare la spesa sostenuta in 10 annualità come già stabilito precedentemente.

L’accesso ai fondi per il risparmio energetico prevede la necessità di disporre dell’asseverazione di un tecnico abilitato, l’attestato di certificazione energetica laddove richiesto, la scheda informativa relativa agli interventi realizzati, che dovranno essere trasmessi all’ENEA tramite sito web entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La novità introdotta dal Dl 36/2013 consiste tuttavia nella quota supplementare prevista relativa ad alcune tipologie di mobili, in particolare cucina, bagno e mobili semipermanenti (come gli armadi a muro) ed elettrodomestici di categoria A+ nell’ambito di una ristrutturazione edilizia,per i quali la detrazione prevista è pari al 50% della spesa, per una spesa massima di 10.000 euro, recuperabili ancora una volta in 10 anni.

Il quadro normativo parrebbe quindi dare respiro ad un settore, quello edilizio, già fortemente provato dalla crisi economica degli ultimi 5 anni, e auspicabilmente potrebbe segnare finalmente l’inizio di un’edilizia consapevole, sensibile all’impatto ecologico e al risparmio energetico, quindi due volte intelligente, allineando il nostro Paese alle abitudine certamente più virtuose dei paesi dell’Unione Europea. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Rachele  Esposito - vedi tutti gli articoli di Rachele  Esposito



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Inevitabile ormai è divenuta infatti la ricerca di espedienti che permettano alle famiglie di risparmiare in bolletta: il ricorso a tariffe biorarie per l’elettricità e il relativo spostamento dei consumi in fasce scomode ma economiche, il montaggio di impianti a gas sulle automobili e l’acquisto di piccole stufe che consentano di limitare l’utilizzo dei vecchi termosifoni sono solo alcuni tra questi. Ecco quindi che in questo contesto di limitazioni la proroga degli incentivi fiscali sugli interventi di riqualificazione energetica approvata dal Governo lo scorso Giugno non può che esser ben accolta.

In particolare, il Dl 63/2013 non ha solo prorogato gli incentivi includendo le spese sostenute fino al 31 Dicembre 2013, ha anche aumentato la soglia di recupero prevista dal 55% al 65% della spesa sostenuta. Gli interventi oggetto delle detrazioni fiscali sono così indicati dall’Agenzia delle Entrate:
  • Interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti per una detrazione massima di 100000 euro
  • Interventi esterni sugli edifici (coperture, pavimenti,finestre) per una detrazione massima di 60.000 euro
  • Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali per una detrazione massima di 60.000 euro
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, con impianti dotati di caldaie a condensazione fino a un valore di 30.000 euro
Rimangono comunque esclusi dalle detrazioni per il risparmio energetico gli interventi per la sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza, gli impianti geotermici a bassa entalpia e le spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore. Come per i precedenti incentivi, i beneficiari rimangono le persone fisiche, le società di persone o capitali, le associazioni tra professionisti e gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, che potranno recuperare la spesa sostenuta in 10 annualità come già stabilito precedentemente.

L’accesso ai fondi per il risparmio energetico prevede la necessità di disporre dell’asseverazione di un tecnico abilitato, l’attestato di certificazione energetica laddove richiesto, la scheda informativa relativa agli interventi realizzati, che dovranno essere trasmessi all’ENEA tramite sito web entro 90 giorni dalla fine dei lavori. La novità introdotta dal Dl 36/2013 consiste tuttavia nella quota supplementare prevista relativa ad alcune tipologie di mobili, in particolare cucina, bagno e mobili semipermanenti (come gli armadi a muro) ed elettrodomestici di categoria A+ nell’ambito di una ristrutturazione edilizia,per i quali la detrazione prevista è pari al 50% della spesa, per una spesa massima di 10.000 euro, recuperabili ancora una volta in 10 anni.

Il quadro normativo parrebbe quindi dare respiro ad un settore, quello edilizio, già fortemente provato dalla crisi economica degli ultimi 5 anni, e auspicabilmente potrebbe segnare finalmente l’inizio di un’edilizia consapevole, sensibile all’impatto ecologico e al risparmio energetico, quindi due volte intelligente, allineando il nostro Paese alle abitudine certamente più virtuose dei paesi dell’Unione Europea. ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

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